Nell’epoca attuale, il concetto classico di “campo” ha dovuto fare i conti con i flussi culturali e i processi di fusione tipici della globalizzazione, per cui ogni realtà locale reca in sé le tracce della cultura globale diffusa dai moderni mezzi di trasporto e comunicazione.
A questo proposito, l’antropologo statunitense George Marcus in un articolo del 1995 ha individuato l’emergere di un’etnografia multisituata, ovvero di una ricerca che si svolge in più campi, necessaria, ad esempio, per condurre un’analisi adeguata della diffusione di movimenti politici o religiosi, della condizione degli immigrati o della dispersione di un popolo in seguito a una guerra. In questi casi, i campi possono essere reali (un quartiere cittadino di immigrati, un villaggio africano, un campo profughi, la sede in cui si riunisce una comunità religiosa) o virtuali (siti Internet, forum di discussione, newsgroup).La monografia etnografica
Dopo la fase empirica e osservativa di lavoro sul campo e quella successiva di interpretazione dei dati raccolti c'è l'ultima fase che consiste nella redazione di una monografia o di un articolo scientifico che presenta i risultati della ricerca
La monografia etnografica è un testo che contiene il resoconto di un’indagine sul “campo” (v. p. 602); descrive la vita di un popolo nei suoi aspetti principali. Traducono dalla forma della vita vissuta alla forma scritta. La monografia etnografica classica descrive la vita di un popolo soffermandosi su alcuni aspetti: il rapporto con l’ambiente fisico, la modalità di procurarsi le risorse (strategia di sopravvivenza), l’organizzazione familiare e della parentela, l’organizzazione sociale e politica, la spiritualità, la creatività
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