Gli imprevisti della sociologia

Gli imprevisti della sociologia

Gli imprevisti della sociologia

 Imprevisti

Ogni indagine sociologica richiede un'attività complessa, scandita in più fasi e protratta nel tempo. È quindi importante che il ricercatore sia consapevole fin dall'inizio della possibilità che si verifichino, già nelle prime fasi della ricerca, situazioni impreviste e perturbanti che possono modificare il quadro prestabilito. Alcuni di questi effetti imprevisti che compaiono in corso d'opera, definibili come "elementi di perturbazione dell'indagine scientifica", sono noti da tempo: la storia della sociologia ne offre degli esempi classici. Qui di seguito descriveremo brevemente l'effetto Hawthorne e la serendipity, con la guida di due autori classici della sociologia: Elton Mayo e Robert Merton.

Effetto Hawthorne

L'espressione "effetto Hawthorne" deriva dal nome degli stabilimenti Hawthorne della Western Electric Company, un'azienda produttrice di telefoni situata a Chicago, all'interno della quale Elton Mayo condusse a partire dal 1927 delle ricerche sull'organizzazione del lavoro.
Nelle prime indagini Mayo e collaboratori si proposero di verificare l'influenza di alcune condizioni materiali (illuminazione dei locali, ritmi di lavoro, pause, rumori) sulla produttività di un gruppo di operaie: una classica rilevazione del variare delle risposte al variare degli stimoli. Ci si accorse ben presto che la produttività aumentava sia nel gruppo di prova sia in quello di controllo e indipendentemente dal variare delle condizioni materiali di lavoro. Poiché l'unico stimolo esterno comune ai due gruppi era la presenza dei ricercatori impegnati a rilevare gli effetti delle variabili introdotte, si comprese che essere oggetto di osservazione aveva prodotto degli effetti imprevisti di responsabilizzazione, coesione ed efficienza assai più evidenti delle risposte agli stimoli dati dai ricercatori stessi. 

L'effetto Hawthorne fu un imprevisto gravido di conseguenze per la ricerca sociale, perché rivelò la presenza di un feedback (retroazione) tra osservatori e osservati. ln concreto, da un lato, I comportamento inatteso proveniente dai soggetti sperimentali arrivò a modificare orientamento della ricerca stessa, che, da indagine di tipo comportamentista, si trasformò in una delle prime ricerche accurate di psicologia sociale sulle interazioni nei gruppi; dall'altro lato, fu confermata l'esistenza di un "effetto ricercatore", conosciuto anche dagli scienziati della natura, secondo il quale la presenza di un soggetto che controlla, misura, verifica può modificare sensibilmente lo svolgimento di un'indagine scientifica influendo sui risultati.

Serendipity

Coniata dal letterato o Horace Walpole nel 1 754, la parola serendipity significa possibilità di fare piacevoli scoperte per puro caso", proprio come accadeva ai tre principi di Serendip, l'antico Sri Lanka , i quali, secondo Walpole, quando viaggiavano scoprivano continuamente per effetto del caso o grazie alla loro sagacia, cose che non stavano assolutamente cercando. 

Il concetto di serendipity fu caro al grande sociologo statunitense Robert Merton ( 19102003), che vi dedicò quarant'anni di ricerche e studi, che poi confluirono in un libro pubblicato solo di recente. 

In precedenza l'autore aveva trattato l'argomento in Teoria e struttura sociale (1957), nel contesto di osservazioni sul ruolo attivo della ricerca empirica nei confronti della teoria. Secondo Merton, infatti, la ricerca empirica non ha solo il compito (passivo) di controllare e verificare le ipotesi, ma può anche dare origine a nuove ipotesi "in corso d'opera" e in tal modo suscitare, riformulare, riorientare e chiarificare la teoria. 

Ciò avviene perché in ogni ricerca di sociologia empirica è insita una componente di serendipity, ovvero la possibilità di scoprire delle novità alle quali non si pensava affatto. A tale proposito occorre che il ricercatore sappia cogliere, con acume da investigatore, la rilevanza di dati anomali e imprevisti che gli si presentano davanti, dai quali si può sviluppare una nuova teoria. Così fecero, ad esempio, e in ambiti assai diversi, Alexander Fleming all'epoca della scoperta della penicillina e Sigmund Freud quando attribuì ai lapsus di lingua e memoria la funzione di sintomi dell'attività psichica inconscia. 

Come esempio di serendipity nella ricerca sociale, Merton riferisce un episodio accaduto durante un'indagine da lui condotta a Craftown, una comunità suburbana di circa 700 famiglie. Merton e collaboratori notarono che a Craftown c'era un elevato grado di partecipazione alla vita sociale, con intensa frequentazione di associazioni e gruppi. Il fatto singolare era che la grande partecipazione alla vita sociale riguardava anche le famiglie con bambini piccoli che di solito, in particolare nelle classi meno abbienti, escono poco di casa. I genitori interpellati spiegarono che potevano uscire tranquillamente perché a Craftown era molto facile trovare degli adolescenti che badassero ai loro bambini. Era una spiegazione ragionevole, ma non corrispondente alla realtà dei fatti, poiché il rapporto numerico tra adolescenti e bambini piccoli a Craftown era a tutto svantaggio dei primi, circa 1:10. Era quindi falso che vi fossero molti adolescenti disponibili a fare da baby sitter. Questo dato anomalo e imprevisto (la falsa percezione della realtà da parte dei genitori di bambini piccoli) fu considerato rilevante dai sociologi che, approfondendolo adeguatamente, fecero una scoperta inattesa. Nuove interviste con gli abitanti permisero di capire che la facilità di trovare ragazzi in grado di badare ai bimbi piccoli non dipendeva dal numero complessivo di adolescenti (scarso), ma dal numero di adolescenti ben conosciuti e fidati. L'errore di valutazione numerica, compiuto da quei genitori che avevano detto agli intervistatori quanto fosse facile a Craftown trovare giovani baby sitter, dipendeva dal senso di fiducia reciproca e di coesione sociale diffuso in quella piccola comunità. La percezione sociale non è neutra, ma è il prodotto di uno schema sociale interi
orizzato.

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